
Quotidianamente i pazienti mi chiedono: «Cosa posso fare per stare meglio?».
Li vedo alle prese con chili di troppo che infiammano e riducono le funzioni metaboliche.
I loro organi vanno in cortocircuito, sempre alla ricerca di notizie e nuove scoperte da parte dei social.
Il fatto è che nel frattempo continuano a maltrattare il proprio corpo, senza leggere le chiare richieste di aiuto che trasmette.
Per non parlare di tutti quei sintomi e di certi malesseri, anche gravi e invalidanti, per i quali il cibo - a torto - non è mai considerato uno strumento di cura privilegiato e immediato (dalla cattiva digestione al gonfiore addominale, dalla stanchezza cronica, al ciclo doloroso o alle ossa che si fanno più fragili nel tempo).
E invece tutti noi abbiamo diritto a un piano terapeutico di precisione, basato su una nutrizione coerente, per rimuovere alla base le cause dei disturbi e della degenerazione funzionale e prevenire l'insorgere delle malattie, conservando la salute e invertendo i processi di invecchiamento.
Dobbiamo riflettere sul fatto che dimagrire non è sinonimo di guarire.
Il cibo nutre il corpo e la mente, eppure spesso ce ne dimentichiamo, mangiamo la prima cosa che capita, non riflettiamo su quello che ci fa bene oppure no.
Il cibo giusto, invece, è il principale alleato per guarire e ritrovare la forma ideale grazie alla sua indiscussa azione antinfiammatoria.
D'altronde Ippocrate nel IV sec. AC pretendeva che i suoi allievi sottoscrivessero il suo famoso giuramento "Applicherò il regime dietetico a vantaggio dei malati".
Dott. Ssa Patrizia Gaballo Dietista
DIETOTERAPIA E NUTRIZIONE CLINICA
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PRIMA VISITA ( anamnesi alimentare , misure antropometriche, lettura esami ematici storia alimentare del paziente, compilazione protocollo alimentare personalizzato).
CONTROLLO (ogni 15/ 20 a secondo del paziente).